CALTAGIRONE – Una storia di violenza domestica è stata sventata grazie all’intervento tempestivo di un’anziana nonna che ha chiamato i carabinieri. La telefonata di soccorso ha portato alla salvezza di una giovane donna e del suo bambino, messi in pericolo dall’aggressività del convivente.
La protagonista di questa vicenda è una donna di 29 anni residente a Caltagirone, la cui vita è stata messa in serio pericolo dalla violenza del suo compagno. Tuttavia, è stata la prontezza e la fermezza della sua nonna a evitare il peggio. Udendo le urla disperate della nipote al telefono, l’anziana ha capito immediatamente la gravità della situazione e ha contattato le autorità.
L’aggressore, un uomo di 24 anni con cui la vittima conviveva, ha interrotto bruscamente la telefonata, ma i carabinieri sono riusciti a intervenire in tempo. Grazie alla collaborazione della Centrale Operativa, i militari sono giunti all’abitazione della coppia.
Una volta sul posto, hanno trovato la donna visibilmente scossa e con evidenti segni di violenza. Ha raccontato loro di essere vittima delle continue aggressioni del suo compagno, principalmente scatenate dall’abuso di alcol. Questo comportamento violento del partner era ormai una costante nella loro relazione, nonostante la donna avesse già segnalato diversi episodi di violenza alle autorità.
La situazione è precipitata il 27 febbraio scorso, quando, dopo aver consumato ingenti quantità di birra, l’uomo ha chiesto soldi alla compagna per comprarne ancora. Di fronte al rifiuto della donna, l’aggressore ha reagito con pesanti insulti e minacce di morte, arrivando addirittura a picchiarla mentre teneva in braccio il loro bambino.
Fortunatamente, la telefonata della nonna ha portato i soccorsi in tempo. I carabinieri, intervenuti prontamente, hanno arrestato l’uomo per maltrattamenti in famiglia. La giovane è stata condotta in ospedale per accertamenti medici, mentre il suo aggressore è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.
La misura dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di comunicare con la persona offesa è stata disposta per garantire la sicurezza della vittima e del suo bambino. La storia di questa giovane donna è un triste ma significativo esempio della necessità di combattere la violenza domestica e di essere pronti a intervenire per proteggere le vittime.