ESTRATTO DA ” GIUSEPPE, FRANCESCO E MARIO VACCARO PITTORI DEL XIX SECOLO”.

Francesco Vaccaro di 15 anni piu’ giovane del fratello Giuseppe nel 1832, si trovava a paklermo e studiava presso la “R. Accademia del Nudo” dopo un primo apprendistato a caltagirone nella bottega del fratello.

Le doti che il giovane veniva dimostrando indussero Giuseppe a sostenerlo, sopratutto economicamente, perchè potesse compiere gli studi necessari, aggiornare le conoscenze acquisite, e contribuire poi più validamente all’attività comune.

Qualche anno più tardi, lo stesso francesco indico in Vincenzo Riolo e Giuseppe Patania i suoi Maestri Palermitani.

Viene ricordato dai contemporanei come un maestro generoso (il patania) largo di insegnamenti e di aiuto, e la sua scuola, frequentata dal Vaccaro come scrive per primo il Pappalardo che lo aveva appreso dalla viva voce dell’artista, che fu per molti giovani una meta d’obbligo, anche per i rapporti che vi si potessero intrattenere.

Da queste esperienze Francesco derivò una sua maniera misuramente ecclettica, che negli anni successivi non mancò di affinare: entro un quadro di riferimenti ormai sostanzialmente romantico, diede spazio a classicismi e realismo che riteneva componenti fondamentali della cultura artistica Isolana da ripensare in chiave moderna.

Ma bisogna avvertire che se arricchi le sue conoscenze e allargo’ il suo orizzonte culturale, il breve periodo di permanenza a Palermo non gli offrì opportunità adeguate a colmare talune insufficienze nel campo della tecnica, del disegno in particolare.

Non mancarono ne l’impegno ne la curiosità intellettuale del giovane, ancora oggi attestate dalle “Accademie di Nudo”e dalle copie di artisti del passato che si conservano nel museo calatino ( Carcere Borbonico).

Con il rientro in patria, dopo non più di un anno di studio, ebbe inizio la consuetudine del lavoro comune con il Fratello.

Un rapporto che non subì interruzioni è si allento solo con la malattia di Giuseppe.

Diede luogo ad un sodalizio operoso ed anche efficace , basato sul reciproco rispetto e sui solidi legami familiari, e permise loro di fare fronte alle commissioni, in taluni momenti piuttosto numerose.

In quale direzione fossero orientate le preferenze di Francesco subito dopo il ritorno, è chiaramente indicato da quodiett, con “L?Incendio di Judica”ricercato nel camparsi dei guerrieriche affrontano, e mettono in evidenza gli studi sui modelli classici o di ascendenza classica.

 

 

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