Notre-Dame, cattedrale di Parigi, è capolavoro gotico e patrimonio dell’Unesco.
Divorata da un incendio lo scorso 15 aprile, la struttura, la
facciata e i tesori sono stati salvati. La guglia, simbolo della
capitale francese, è invece crollata. Piangono i francesi, si ferma la
politica nazionale e internazionale.
Il Presidente Emmanuel Macron: «La ricostruiremo più bella di prima in cinque anni».
Ebbene, nessuno dimenticherà il 15 aprile. Non lo dimenticheranno i tanti parigini.
Secondo alcune prime indagini, sembrerebbe che l’incendio sia stato
causato dai lavori di ristrutturazione, un cantiere gigantesco, iniziati
da pochi giorni. Tali lavori dovevano riguardare il tetto della
cattedrale.
Dopo l’incendio,
fortunatamente non si registrano feriti tra i fedeli o i turisti.
L’unico in gravi condizioni è un pompiere, uno dei 500 intervenuti. Non
sono stati utilizzati Canadair per spegnere le fiamme perché, se fosse
stato così, le bombe d’acqua dall’alto avrebbero potuto causare
ulteriori danni. A tarda sera, dopo che le fiamme erano meno intense, i
pompieri hanno annunciato: “la struttura della cattedrale è salva”. Le
reliquie preziose, come la corona di spine di Cristo, è intatta.
Sul fronte delle indagini, già serpeggiano le polemiche sulla
mancanza di adeguati ed efficaci automatismi antincendio per l’ampiezza
del cantiere dei lavori di ristrutturazione. La Procura francese ha
aperto un’inchiesta per disastro colposo.
«Notre-Dame di Parigi in preda alle fiamme. Emozione di tutta una
nazione. Pensiero per tutti i cattolici e per tutti i francesi. Come
tutti i nostri compatrioti, stasera sono triste di veder bruciare questa
parte di noi», ha twittato Macron.
Ebbene, il simbolo di Parigi più visitato d’Europa è andato in cenere.
Foto: European Medieval Heritage
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