Migranti di Caltagirone: Un Passo Avanti verso l’Inclusione Europea

Migranti di Caltagirone: Un Passo Avanti verso l’Inclusione Europea

Martedì 5 e mercoledì 6 marzo, il Parlamento europeo a Bruxelles ha accolto una delegazione speciale proveniente da Caltagirone, in Sicilia. Ma questa non era una delegazione comune: era composta da giovani migranti, parte di un movimento europeo che lavora instancabilmente per l’inclusione.

Gli ospiti erano giovani bengalesi, appena maggiorenni, residenti nel progetto Sai (Sistema Accoglienza Integrazione) Msna (Minori Stranieri Non Accompagnati) di Caltagirone. Accompagnati da educatori e referenti delle comunità d’accoglienza, si sono uniti a un’iniziativa del Comitato 3 Ottobre presso il Parlamento europeo. L’evento, intitolato “A Europe of Rights – Youth Advocacy Workshop: L’impatto sui diritti umani delle politiche migratorie dell’Ue”, ha riunito giovani da tutta Europa per discutere delle politiche migratorie e dei diritti umani.

Il Comitato 3 Ottobre è nato in seguito al tragico naufragio del 3 ottobre 2013 al largo delle coste di Lampedusa, nel quale persero la vita 368 migranti, uno dei quali è sepolto nel cimitero di Caltagirone. Il suo obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’accoglienza e dei diritti umani.

A Bruxelles, il gruppo di giovani migranti di Caltagirone ha partecipato attivamente, unendosi a oltre 300 studenti provenienti da diverse parti d’Europa. Insieme, hanno presentato alle istituzioni europee le loro considerazioni e proposte sul fenomeno delle migrazioni, riflettendo sui diritti umani universali. Tra le attività programmate c’era anche un flashmob per commemorare le vittime del Mediterraneo e sottolineare il loro diritto ad essere identificate.

Tornando a Caltagirone, la città ospita attualmente circa 300 stranieri, di cui 67 sono minorenni (compresi 22 neo-maggiorenni) coinvolti nei progetti Sai. Questi numeri evidenziano un’imponente presenza di persone provenienti da diverse parti del mondo. L’assessora alle Politiche Sociali, Patrizia Alario, sottolinea l’importanza di un’ “accoglienza diffusa”, che mira a promuovere un’autentica inclusione. Attraverso varie attività, come la collaborazione con le scuole e gli stage aziendali, la comunità di Caltagirone dimostra di essere aperta e multiculturale.

In un momento in cui l’Europa si trova ad affrontare sfide migratorie complesse, l’esempio di Caltagirone e dei suoi giovani migranti offre una prospettiva positiva. L’inclusione attiva di coloro che arrivano da terre lontane non solo arricchisce la comunità locale, ma contribuisce anche a costruire un’Europa più solidale e accogliente per tutti.

 

 

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