Caltagirone, Italia – Dopo il crollo di una porzione della copertura della Chiesa della Madonna del Carmine nella notte del 15 agosto 2021, la città di Caltagirone è al centro di un acceso dibattito sulle responsabilità e le inadempienze relative alla manutenzione degli edifici storici.
La Diocesi di Caltagirone ha rilasciato un comunicato sottolineando che la gestione del vasto patrimonio culturale ecclesiastico richiede un impegno costante, non solo in seguito a danni, ma anche durante la fase di conservazione. Tuttavia, la mancanza di risorse economiche adeguate ha portato molte Diocesi, compresa quella di Caltagirone, a dipendere in gran parte dai fondi dell’8xmille, assegnati dai contribuenti alla Chiesa cattolica tramite la firma nella casella specifica durante la dichiarazione dei redditi. Questi fondi, tuttavia, non sono illimitati, e ogni Diocesi riceve un contributo del 70%, pari a € 700.000,00 per l’anno in corso, con il restante 30% a carico delle risorse interne.
Sul sito della Diocesi di Caltagirone è possibile consultare l’elenco degli interventi eseguiti con i fondi dell’8xmille, evidenziando la necessità di integrare il 30% con risorse proprie. L’ultimo intervento riguardante la chiesa del Carmelo aveva previsto lavori su parte delle coperture, ma l’edificio era in attesa di un completo restauro, insieme ad altre chiese nella città e nella Diocesi.
La situazione, purtroppo, è complicata dalla limitatezza delle risorse disponibili, che non consente interventi simultanei su tutte le strutture che necessitano di urgenti restauri. Tuttavia, la Diocesi assicura che ci sono sistemi di allarme e videosorveglianza già installati per la sicurezza delle chiese, e sono stati eseguiti interventi di consolidamento e restauro in varie strutture di culto.
Per quanto riguarda la chiesa del Carmine, la Diocesi dichiara che l’Assessorato alle infrastrutture della Regione Sicilia ha assunto l’impegno di intervenire tempestivamente per garantire la messa in sicurezza dell’edificio. Nel 2021, sono stati effettuati sopralluoghi da parte dell’Assessorato e della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Catania. Tuttavia, a oggi, nel 2024, la realizzazione di progetti e la messa in sicurezza dell’edificio devono ancora iniziare, suscitando preoccupazioni per l’incolumità dei residenti, in particolare delle mamme e dei bambini che frequentano la scuola elementare Alessio Narbone, parte del plesso Giovanni Pascoli. La comunità resta in attesa di ulteriori sviluppi e spera in una soluzione rapida per preservare il patrimonio culturale e garantire la sicurezza pubblica.
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