Il prossimo 11 febbraio, in occasione della memoria liturgica della Madonna di Lourdes, la Chiesa cattolica celebrerà la XXXII Giornata Mondiale del Malato. Questa giornata, istituita nel 1992 da san Giovanni Paolo II, mira a sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni cattoliche e la società civile all’importanza di prestare attenzione ai malati e a coloro che si prendono cura di loro.
La XXXII edizione di questa giornata offre un’opportunità per riflettere sulla condizione umana di vulnerabilità, un elemento centrale nella vita di ogni individuo, indipendentemente dalla fede o dallo status sociale. La Chiesa si impegna a far sentire la sua presenza materna nei luoghi di sofferenza, cercando di trasformare la vulnerabilità in un punto di incontro e di ricerca di significato nella vita di ciascuno.
Il tema centrale proposto dal Santo Padre per quest’anno è “Non è bene che l’uomo sia solo” (Gen 2,18): curare il malato significa curare le relazioni. Nel suo messaggio, il Papa sottolinea che la vita umana è plasmata per la comunione e per la dimensione delle relazioni, contrastando la cultura dell’individualismo, dell’indifferenza e dello scarto. Gli ammalati, i fragili e i poveri sono nel cuore della Chiesa e devono essere al centro delle attenzioni umane e pastorali.
Il programma per la XXXII Giornata del Malato nella diocesi include diverse iniziative. Il vescovo, mons. Calogero Peri, presiederà una riflessione presso il Santuario Maria SS del Ponte a Caltagirone, seguita da una solenne celebrazione eucaristica con la partecipazione di ammalati, familiari, operatori sanitari e volontari. Ulteriori visite e celebrazioni sono previste presso gli ospedali “Basso Ragusa” di Militello e “Gravina” di Caltagirone nei giorni successivi.
L’Ufficio Diocesano della Pastorale della Salute incoraggia tutte le comunità parrocchiali e religiose a valorizzare questa giornata, utilizzando il materiale preparato dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute per l’animazione pastorale. La speranza è che questa Giornata Mondiale del Malato possa ispirare una cultura della tenerezza e della compassione, promuovendo la solidarietà e il supporto reciproco nella comunità.
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