11 Aprile 2024
Un fenomeno in crescita preoccupa la Sicilia: l’aumento dei casi di Hikikomori, giovani che scelgono di isolarsi in casa, interrompendo i legami sociali e talvolta abbandonando la scuola e le attività sportive. Con oltre centomila casi stimati in Italia, di cui migliaia probabilmente nella regione siciliana, il problema si fa sempre più pressante, anche se difficilmente quantificabile a causa della natura nascosta dei soggetti coinvolti.
Oggi, presso l’Ars, è stato tenuto un convegno per affrontare questa emergenza, al quale hanno partecipato psicologi, sociologi, insegnanti, medici e politici, con centinaia di scuole connesse da tutta la Sicilia. L’evento, promosso dal pediatra-deputato regionale Carlo Gilistro del M5S, ha evidenziato l’importanza di riconoscere e affrontare il problema, fornendo supporto agli insegnanti e ai genitori per individuare i segnali di allarme.
Tra i segnali che indicano la presenza di Hikikomori ci sono le frequenti assenze scolastiche, l’abbandono delle attività sportive, l’isolamento sociale, la preferenza per l’attività solitaria e l’inversione del ritmo sonno-veglia, spesso accompagnati dall’uso eccessivo delle tecnologie digitali.
È importante sottolineare che i genitori non devono essere colpevolizzati, poiché non esiste una correlazione diretta tra lo stile genitoriale e l’insorgere del fenomeno. Gli Hikikomori sono spesso individui brillanti nel lavoro o nello studio, che scelgono di isolarsi a causa di demotivazione o paura del confronto sociale.
Durante il convegno, sono stati evidenziati esempi positivi di intervento, come il protocollo d’intesa attivo in Sicilia tra le istituzioni scolastiche e le realtà che si occupano di Hikikomori. Questo protocollo consente alle scuole di comprendere meglio il fenomeno e di adottare strategie alternative per supportare gli studenti coinvolti.
Il ruolo della scuola nel contrastare il fenomeno è cruciale, ma sono necessarie anche leggi adeguate per affrontare la questione in modo efficace. La Sicilia, attraverso l’Ufficio Scolastico Regionale, si è distinta nel fornire supporto concreto, come dimostrato dai 49 operatori psico-pedagogici attivi in ogni provincia, che hanno affrontato migliaia di casi di giovani con problemi diversi.
L’auspicio è che questo convegno segni l’inizio di azioni concrete per affrontare il dilagante fenomeno degli Hikikomori e che l’impegno dell’Assemblea regionale siciliana porti a soluzioni efficaci nel tempo.
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