Caltagirone, XXVII gennaio 2024 –
In una toccante cerimonia svoltasi oggi nel suggestivo scenario dell’antico quartiere ebraico, la Società calatina di storia patria, il Lions Club e l’Amministrazione comunale di Caltagirone hanno unito le forze per celebrare la “Giornata della Memoria”. L’evento ha avuto l’obiettivo di onorare e ricordare tutte le vittime della Shoah, con un focus speciale sulle tragiche storie dei caltagironesi che persero la vita nei campi di concentramento nazisti.
Lo storico Alfio Caruso ha aperto la cerimonia con una commovente presentazione, rivolta a rappresentanti delle istituzioni, della politica e della società, oltre a numerosi studenti provenienti dagli istituti superiori. La location scelta, via Iudeca, l’antico quartiere ebraico di Caltagirone, ha aggiunto un significato simbolico alla commemorazione.
Tra gli intervenuti, il neo presidente della Società calatina di storia patria e cultura, Biagio Pace, ha condiviso le sue riflessioni, seguito dal presidente del Lions Club, Ugo Ciulla. Emozionanti sono state anche le testimonianze dei familiari di una delle vittime, Francesco Dottorello, rappresentati dalla figlia Giuseppa e dal nipote Antonio Faranda Gnao, insieme al sacerdote don Enzo Mangano, il cui padre riuscì a sopravvivere alle sofferenze dei campi di concentramento ma morì prematuramente a soli 51 anni. La cerimonia è stata conclusa dal sindaco Fabio Roccuzzo.
Uno degli elementi centrali dell’evento è stata la rivelazione di sei “pietre d’inciampo”, opere dell’artista tedesco Gunter Demnig, commissionate dal Lions Club locale. Queste pietre, collocate nella via Iudeca grazie all’Amministrazione comunale, commemorano sei caltagironesi – Alfio Costanzo, Giovanni De Corrado, Francesco Dottorello, Epifanio Ingo, Girolamo Leone e Salvatore Velardita. Tutti deportati e uccisi nei campi di concentramento nazisti, le pietre sono un simbolo tangibile del sacrificio di questi individui, affinché il loro ricordo non svanisca mai.
La cerimonia, documentata dalle fotografie di Andrea Annaloro, ha sottolineato l’importanza di coltivare la memoria storica come strumento essenziale per prevenire che le atrocità del passato si ripetano, un monito che risuona con particolare forza nell’odierna società globale. La “Giornata della Memoria” a Caltagirone ha fornito un’opportunità significativa per riflettere sulle lezioni della storia e per impegnarsi a costruire un futuro basato sulla comprensione, la tolleranza e il rispetto reciproco.